Grazie alla formazione sartoriale di Amref, le donne keniote combattono il Covid-19 e sfamano le proprie famiglie producendo dispositivi di protezione individuale e camici chirurgici di alta qualità nel Dagoretti Fashion and Design Centre
“Amref mi ha dato un lavoro grazie al quale posso permettermi il pane quotidiano e sentirmi fiera di me stessa”. Sono queste le parole di una delle beneficiarie dell’ultima iniziativa di Amref, avviata il 19 maggio anche grazie al sostegno della Fondazione Coca-Cola: la produzione di dispositivi di protezione individuale (DPI) e camici chirurgici di alta qualità nel Dagoretti Fashion and Design Centre che, “oltre a supportare queste ragazze, genera per loro un reddito”, come dichiarato dal Responsabile dello Sviluppo e dell’Impresa di Amref in Kenya.
Ogni anno, oltre 10.000 ragazzi della periferia di Nairobi, nel centro di Dagoretti, incontrano gli operatori di Amref. Un incontro che è una possibilità di riscatto, di una nuova vita. Dal 1999 l’organizzazione è presente in quell’area, con programmi dedicati al recupero dei ragazzi di strada, dei bambini e degli adolescenti vulnerabili, che hanno avuto un impatto su oltre 100.000 vite. Uno dei progetti del centro di Dagoretti, attivo dal 2000, è il Dagoretti Fashion and Design Centre, orientato a trasformare socialmente ed economicamente la vita delle giovani donne.
A causa della pandemia Covid-19, c’è stato un eccesso di domanda di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) a livello globale e nazionale. Come molti altri Paesi, il governo keniota ha implementato una legge che obbliga ad utilizzare la mascherina in pubblico, per impedire la diffusione e la trasmissione del Covid-19. Alla luce di ciò, vi è stata una domanda esponenziale per i DPI e i Paesi hanno dovuto innovare e impiegare tutte le risorse disponibili nel settore sartoriale, per poter sostenere la produzione locale di mascherine.
“Avevamo a disposizione delle vecchie macchine da cucire,” spiega Andrea Bollini, operatore di Amref Health Africa in Kenya. “Ci siamo quindi messi in contatto con il Ministero della Salute (MOH) del Kenya, per definire gli standard di DPI commercializzabili e abbiamo avviato il progetto. Al momento, 25 persone partecipano attivamente alla produzione di maschere chirurgiche nel rispetto delle norme dei Dispositivi Medici”. Amref ha attualmente una capacità produttiva di 20.000 maschere e 100 camici chirurgici al mese, con la capacità di aumentare la produzione in base alla domanda. “La speranza è che la distribuzione si estenderà anche oltre i confini nazionali, raggiungendo tutto il mercato africano, con l’ambizione di arrivare a produrre circa 10 milioni di articoli,” continua Bollini. “Inoltre, l’iniziativa supporta giovani donne e ragazze degli insediamenti informali intorno a Nairobi, coinvolte nella produzione.”
Article first published on Vita.it.
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