Il Centro Italiano della Fotografia d’autore di Bibbiena presenta la mostra fotografica “Il Mondo nell’obiettivo. I fotografi delle Ong” curata da Claudio Pastrone.
La mostra continuerà fino a domenica 8 settembre 2019 .
“Mai come in questi tempi il tema delle Organizzazioni non governative è stato al centro dell’attenzione pubblica- scrive Giuseppe Frangi, che ha realizzato l’opera di scouting dei lavori in mostra -. È un’attenzione che spesso ha assunto toni polemici e verbalmente violenti, che finisce con il relegare in secondo piano il lavoro capillare e sistematico che la cooperazione italiana continua a svolgere in contesti difficili e marginali.
Le Ong hanno continuato ad investire, pur in tempi non semplici, nella documentazione soprattutto visiva, mostrando in particolare una grande fiducia nello strumento fotografico. La fotografia nella sua oggettività garantisce uno sguardo ravvicinato e fedele; è anche coinvolgente e quindi capace di mobilitare le coscienze rispetto a situazioni che richiedono un impegno diffuso. I fotografi delle Ong infatti mettono in campo professionalità, passione e anche un’adesione solidale agli obiettivi delle Ong, ben riconoscibile nei lavori presentati a Bibbiena.”
Molti autori hanno documentato in modo diretto, ma ognuno con stile personale i vari scenari.
Diana Bagnoli ha fotografato per AMREF una operazione di educazione sessuale in Kenya da parte di una volontaria locale. Abdoulaye Barry ha documentato per COOPI il sostegno alle comunità afflitte dalle violenze scoppiate con la nascita del gruppo terroristico nigeriano Boko Haram. Marco Gualazzini ha lavorato per ActionAid sull’assistenza a donne che hanno subito violenza in Madhya Pradesh, Stato centrale dell’India.
Per AVSI Stefano Schirato ci presenta il suo lavoro sulle maestre locali che operano nel campo profughi Palabek in Uganda, mentre Andrea Signori ha interpretato l’attività sviluppata da Marco Martinelli che ha proposto la recitazione della Divina Commedia come possibile rimedio all’abbandono scolastico nella baraccopoli di Kibera nel cuore di Nairobi. Alessandro Serranò ci propone per ActionAid gli effetti sul territorio e sulla popolazione del terremoto e del successivo tsunami che hanno colpito l’Indonesia sul finire dello scorso anno e l’intervento realizzato per andare incontro ai bisogni della popolazione.
I fotografi di Studio14photo (Marco Sartori e Andrea Arcidiacono con Massimiliano Pescarolo e Alessandro Castiglioni) hanno invece lavorato per CIAI sui minori stranieri non accompagnati, obiettivo di un progetto di protezione e sostegno a Palermo.
Altri, ognuno con il proprio specifico stile, hanno applicato al loro lavoro un linguaggio più interpretativo.
Giancarlo Ceraudo è penetrato in una realtà problematica italiana, il Rione Sanità di Napoli, in cui opera Save the Children. Stefano Guindani ha realizzato per Nph Italia – Fondazione Rava ritratti di persone e ambienti in Haiti e in altri otto paesi dell’America Latina. Giovanni Marrozzini, per Funima International, si è espresso con la sensibilità che lo contraddistingue interpretando la situazione dell’infanzia dedita alla droga nella città di Asunción. Valentina Tamborra, per AMREF, ha sviluppato il progetto fotografico e narrativo, insieme allo scrittore Mario De Santis, per testimoniare la condizione di migliaia di bambini di strada che vivono nelle discariche di Nairobi. Altri ancora hanno prodotto lavori lontani dalla documentazione sul campo, utilizzando lo strumento del ritratto posato.
Tanino Musso ci fa conoscere un’operazione artistica promossa da CHE ARTE in collaborazione con AVSI che ha per tema la propria identità ed ha coinvolto come protagonisti bambini delle classi primarie provenienti da una baraccopoli nei pressi di Kampala in Uganda. Francesco Alesi ha lavorato per una campagna di Save the Children sugli stereotipi e sui pregiudizi, accostando alla figura umana un segno grafico contemporaneo usato per identificare oggetti e merci. Isabella Balena ci presenta per WeWorld una serie di intensi ritratti di donne famose, vere e proprie testimonial, che hanno deciso di non tacere, di non arrendersi, di contrastare la violenza e gli stereotipi di genere su vari fronti.
Abbiamo lasciato per ultimo l’unico lavoro “storico” in mostra, quello realizzato, con la potente semplicità di stile che lo contraddistingue, da Mario Dondero per Emergency, in una Kabul dei primi anni 2000. Le sue immagini in bianco e nero ci ricordano come in quel paese l’Ong è operante da tanti anni e che continua ancora oggi perché purtroppo i risultati di quella guerra, di cui la popolazione civile è la vittima principale, sembrano essere senza fine.
Ci auguriamo che questa mostra, che come tante altre al CIFA è frutto collettivo di tanti fotografi, riesca a coinvolgere il pubblico sottolineando come la fotografia, linguaggio usato in modi e per scopi diversi, possa essere testimonianza e portavoce dell’impegno di solidarietà che uomini e donne hanno nei confronti dei loro simili: altri uomini, donne e bambini che hanno la sfortuna di trovarsi in situazioni di disagio e emergenza umanitaria.
Centro Italiano della Fotografia d’Autore – Bibbiena (Arezzo), Via delle Monache, 2,
Tel. 0575 1653924 – Cell. 349 2335011
Ingresso: Gratuito
Fino a Domenica 8 settembre 2019
Per maggiori informazioni: http://www.centrofotografia.org/
Article first published on https://ilfotografo.it/primopiano/i-fotografi-delle-ong-in-mostra-al-cifa-di-bibbiena/
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