Cosa sappiamo davvero dell’Africa? Quale Africa ci viene raccontata dai media e dalla fiction? Di quale Africa parliamo sui social? L’immagine prevalente che ci arriva del continente africano è quella allarmistica di guerre, tragedie umanitarie, quella mediata dalla nostra lente, “l’Africa vista da qui” che spesso è intrisa di pregiudizi e cliché.
Amref, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, ha realizzato il dossier L’Africa MEDIAta. Come fiction, tv, stampa e social raccontano il continente in Italia, uno studio che analizza 30 episodi di serie televisive, 65 programmi di informazione, 800 notizie di prima pagina analizzate su alcuni quotidiani nazionali, 21,6 mila post Facebook e 54mila tweet di 8 testate giornalistiche, nel primo semestre del 2019.
Massimo Bernardini, giornalista e conduttore tv che ha curato la nota di introduzione, ha così sintetizzato i risultati del dossier: «In Italia il racconto pubblico sull’Africa si basa soprattutto su stereotipi. I mass media, normalmente, se ne occupano in termini solo problematici[…]Il positivo africano è sempre solo natura selvaggia, animali, deserti, foreste, al massimo bambini sorridenti».
Sui quotidiani e sui social l’Africa è raccontata solo in riferimento ai flussi migratori, ai fatti di cronaca e alle vicende libiche. Lontana dal tema immigrazione, l’Africa pare essere quasi invisibile, manca il racconto del quotidiano nelle sue dinamiche politiche e sociali.
Raccontare l’Africa diventa il riportare come “noi” vediamo “loro”, le nostre paure dell’invasione, il nostro senso di insicurezza; le notizie hanno un’ambientazione italiana, uno scenario in cui esiste una sola Africa, quella dei migranti, un corpo unico che si muove all’unisono verso di noi senza incontrarci veramente, senza che noi consideriamo le individualità, le complessità, le caratteristiche di un continente tanto variegato.
A parlare di Africa sono sempre i rappresentanti politici e le istituzioni italiane, raramente le organizzazioni e le associazioni umanitarie che lavorano in quel continente, quasi mai si ascolta la voce degli africani.
Anche nelle fiction a parlare di Africa non sono i suoi abitanti: nel dossier Amref si è visto che quando si racconta di Africa gli africani non sono tra i protagonisti, sono a margine e sono raccontati con scarso approfondimento psicologico. Inoltre i personaggi occidentali sono spesso gli unici ad essere rappresentati come appartenenti a professioni intellettuali di prestigio.
Secondo la scrittrice nigeriana Chimamanda NgoziAdichie «La storia unica crea gli stereotipi. E il problema degli stereotipi non è che non siano veritieri, ma che sono incompleti. Fanno diventare una storia, la sola storia». Allora per rappresentare le tante “Afriche” e scampare allo stereotipo della storia unica si deve «raccontare le opportunità che l’Africa può offrire. Bisogna restituire un’immagine dell’Africa che non sia solo migrazione, solo dramma», dice Guglielmo Micucci, Direttore di Amref Health Africa in Italia.
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