ROMA – “Il COVID-19 ci ha colti impreparati. Infatti, all’inizio della pandemia, nessuno sapeva come trattare il virus, né tantomeno quali sarebbero state le implicazioni”, così racconta Lizz Ntonjira, che dirige la comunicazione di Amref Health Africa, l’organizzazione sanitaria no profit più importante in territorio africano. Un punto di riferimento cui presto si sarebbero rivolte migliaia di persone impreparate ad affrontare l’ondata pandemica. La risposta di Amref, che ha collaborato con diversi governi e Ministeri della Salute di tutto il continente, non è tardata ad arrivare. Solo un paio di settimane dopo il rilevamento del primo caso COVID-19 è stato progettato e lanciato un database onnicomprensivo e dettagliato dedicato a contenuti riguardanti lo sviluppo e la risposta al COVID-19. L’Amref COVID-19 Africa Information Centre si colloca, secondo Amazon, fra le prime 10 fonti mondiali di informazioni dedicate all’emergenza Coronavirus.
Un nuovo modo di raccontare l’Africa. Durante un momento estremamente critico, un Paese che rischiava il tracollo si è rivelato fonte di innovazione e potenzialità, sintetizzata nella talentuosa personalità della responsabile della comunicazione globale di Amref. Lizz Ntonjira, a soli 33 anni, ha già ricevuto importanti riconoscimenti internazionali per il suo impegno nelle relazioni con i media mondiali. Lizz racconta che proprio durante questo periodo di emergenza sanitaria ha iniziato a lavorare al suo libro #YouthCan, che raccoglie in 12 capitoli 50 storie di successo, raccontate da 29 donne e 21 uomini provenienti da 22 Paesi dell’Africa subsahariana. Il tentativo è quello di far emergere il potenziale di giovani menti brillanti che sono state in grado di abbattere barriere in Africa, contribuendo a creare una nuova narrazione del continente. “Questo periodo di COVID-19 ci ha fatto capire che c’è tanto potenziale, in Africa. Con le giuste opportunità, si possono realizzare moltissime cose.”
Il genio di Fidel contro la pandemia. Ne è un esempio il racconto di Fidel, una delle storie principali alla lotta al COVID-19. A soli 23 anni Fidel Makatia Omusilibwa, originario del Kenya, ha messo in campo le sue conoscenze ingenieristiche realizzando qualcosa di eccezionale: partendo da zero, semplicemente col sussidio del web, ha costruito insieme ad alcuni amici un ventilatore polmonare, oggi in fase di sperimentazione clinica dopo l’approvazione del Ministero della Salute. “Ho sempre voluto far parte della storia dell’Africa, diventando una fonte di soluzioni per il mondo” racconta Fidel nel libro. “Quando il mondo è stato colpito dalla pandemia di COVID-19, ho deciso di mettere in pratica le mie conoscenze in ingegneria, e così è nata l’idea di costruire un ventilatore polmonare senza mai aver visto come fosse effettivamente fatto un ventilatore”.
Sulle spalle di giganti: la storia della piccola Grace. Uno dei concetti chiave del libro di Lizz Ntonjira è quello del passaggio di testimone. Ogni risultato e progresso intellettuale dei giovani è frutto dell’elaborazione che questi hanno fatto delle esperienze – di successi e fallimenti – di chi li ha preceduti. “Nel mio lavoro di advocacy giovanile credo nel potere del passaggio di testimone: penso che ogni giovane di successo sia seduto sulle spalle di un gigante. E farà sedere sulle proprie spalle la prossima generazione” spiega la giovane donna. #YouthCan racconta anche di un “futuro gigante” di soli 9 anni. È la storia di Grace Busari, ideatrice di “Grace Teddies”, un’impresa sociale che produce orsacchiotti di peluches con stampe africane per aiutare i più bisognosi e i bambini costretti a vivere in strada in Nigeria. Nel giorno del suo nono compleanno, ha deciso di avviare una fondazione, la “Grace Foundation“, per assicurare il diritto all’istruzione ai bambini meno privilegiati con i ricavi della vendita degli orsacchiotti. Per Lizz Ntonjira il passaggio del testimone è fondamentale per una continuità nell’agenda del progresso nazionale. #YouthCan mostra come si possa, pur essendo giovani, fare la differenza per il proprio Paese. Perché – ed è la stessa autrice a dimostrarlo – il potenziale delle giovani menti è illimitato.
Article first published on repubblica.it
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