Fin dall’età di 9 anni Nice lotta per restituire dignità alle bambine africane, battendosi contro l’atroce pratica delle mutilazioni genitali. La sua è una grande storia di coraggio e di riscatto
Nailantei Leng’ete è una ragazza Masai di 31 anni che dal 2009 è riuscita a salvare oltre 20 mila bambine dalla mutilazione genitale, una pratica barbara da cui anche lei era riuscita a sfuggire. Oggi Nice è anche portavoce di un’importantissima campagna umanitaria, che ha l’ambizioso obiettivo di abolire la crudeltà delle mutilazioni genitali femminili entro il 2030.
Ci aveva visto lungo il “Time”, che nel 2018 l’ha annoverata tra 100 persone più influenti del Pianeta: “Le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati, in Africa, avranno fine grazie a persone del calibro di Nice” scriveva di lei il celebre settimanale statunitense.
Per una donna, nascere e crescere in un villaggio rurale su un pendio del monte Kilimanjaro, in Kenya significa sottostare a delle regole che non ammettono slanci alternativi o ribellione, eppure Nice ce l’ha fatta e continua a battersi per garantire anche alle altre, un futuro migliore. Rimasta orfana all’età di 9 anni e adottata da una zia, Nice Nailantei Leng’ete, oggi operatrice e ambasciatrice di Amref Health Africa, era scappata di casa per sfuggire alla mutilazione.
Una voce fuori dal coro in una tribù patriarcale che l’ha spinta a intraprendere la sua opera di sensibilizzazione sui pericolosi effetti delle mutilazioni e nonostante i suoi interlocutori fossero gli anziani capi e i Moran, ovvero i giovani guerrieri che sposano le bambine Masai, ha ottenuto molti risultati.
Dal 2008 è l’educatrice della comunità e ogni giorno si batte non solo contro le mutilazioni, ma anche per evitare matrimoni di spose bambine e per la promozione dell’istruzione femminile. Il suo impegno è noto in tutto il mondo, perché ha portato la causa femminile Masai fuori dal villaggio rurale.
Al posto del rito tradizionale delle mutilazioni, Nice insieme ad Amref propone un approccio moderno che vuole migliorare e incoraggiare la salute e l’istruzione delle bambine e delle ragazze coinvolgendo anziani, madri e i guerrieri Moran.
Il nuovo rito che dura tre giorni è una tradizione in cui non ci sono “tagli”, ma dove il passaggio all’età adulta si celebra venendo benedette sui libri e cantando: “Spegniamo il fuoco delle mutilazioni, accendiamo la luce dell’istruzione”.
Di storie come quella di Nice ce ne sono tante, ricordiamo l’anziana leder Inkosi Theresa Kachindamoto che in Africa ha fatto annullare 330 matrimoni tra adulti e bambine, come lei anche l’attivista e psicologa indiana Kriti Bharti.
Donne straordinarie che cambiano il mondo, anche nelle tribù strettamente patriarcali.
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