Giovanna Melandri – Presidente Human Foundation e Social Impact Agenda per l’Italia e membro del Board of Trustees del GSG
Con Human Foundation e Social Impact Agenda per l¹Italia abbiamo un obiettivo chiaro: diffondere la cultura delle politiche evidence-based e pay by result anche in Italia. Per realizzare gli Obiettivi di Sostenibilità dell¹Agenda 2030 i Governi non possono farcela da soli. Serve coinvolgere gli investitori privati e riorientare il flusso di capitali verso l¹impatto sociale e ambientale. Fra 25 anni mi auguro che avremo vinto questa sfida, senza la quale l¹abbattimento delle diseguaglianze economiche e sociali e la lotta ai cambiamenti climatici rischia di rimanere lettera morta. Che avremo avviato Outcome Funds basati sulla Partnership Pubblico Privato capaci di moltiplicare Social Impact Bonds o Contratti Sociali necessari a rafforzare e potenziare il nostro sistema di Welfare. E il ruolo della stampa impegnata su questo fronte sarà decisivo perché tutto questo avvenga. Vita è media partner della rete di Social Impact Agenda. Gioca questa partita in campo e non sugli spalti. Servirà, anzi avrà un ruolo decisivo per divulgare gli obiettivi e gli strumenti di questa sfida. Il mio augurio per voi è di trovare investitori ad impatto sociale che scommettano sulla libera informazione e consentano a Vita la stabilità editoriale di cui ha bisogno.
Francesco Spano – Segretario Generale Human Foundation
Sono certo che Human Foundation abbia già addosso le lenti del futuro. E penso che fra 25 anni le cose di cui ci occupiamo saranno la normalità. L¹urgenza di lavorare sulla sostenibilità sociale e ambientale è sempre più diffusa. E sono certo che la valutazione d¹impatto sociale sarà finalmente entrata nei processi di produzione delle policies e anche nella mentalità dell’attore pubblico. Non c’è strada migliore per ridurre gli sprechi e aumentare l¹efficienza delle politiche che questa. La libertà di stampa è un valore centrale della nostra Costituzione. È continuamente turbata dall¹abbraccio spesso mortale tra interessi editoriali e interessi di ben altro tipo, che spesso condizionano l¹informazione e generano distorsioni inaccettabili. Vita è una realtà che ha resistito alla tentazione di fare mercato della propria dignità e della propria linea editoriale. E ha tenuto una linea molto coerente, che ha accompagnato le battaglie per la sostenibilità in anni in cui erano battaglie di nicchia. Nel futuro servirà più che adesso. L’augurio è quello di trovare sempre maggiori investimenti a sostegno della testata che possano assicurare ai lavoratori e alle lavoratrici tutta la tranquillità necessaria a proseguire il loro prezioso lavoro con il rigore e la passione di sempre.
Luca Bernareggi – Presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop)
I luoghi di confronto, di aggregazione viva, di discussione manterranno una loro ragion d’essere in relazione alle sfide di cambiamento che sapranno accettare. Non c’è innovazione senza protagonismo delle persone e noi rappresentiamo persone, esperienze vive di tanti territori italiani. L’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori- COOP che detto così sembra un puro agglomerato burocratichese è in realtà una organizzazione fatta di 83 cooperative che a loro volta rimandano a 6 milioni e 700.000 soci; dalle loro esigenze e dalle loro visioni di futuro partono le singole attività delle cooperative, le decisioni anche importanti che alla fine impattano con i prodotti e le attività economiche. Contrastare la nuova schiavitù attraverso prodotti garantiti e controllati da noi o sposare la causa del riciclo massiccio della plastica sono scelte nate da lì. Lunga vita a chi riconosce il pluralismo come valore e a chi come “Vita” lo traduce in racconti capaci di arrivare a migliaia di persone.
Guglielmo Micucci – Direttore Generale Amref Health Africa in Italia
A cosa servirà Amref tra 25 anni? L’auspicio è che la mia organizzazione non debba servire più, tra un quarto di secolo. E che possa essere un ricordo positivo per milioni di persone che anche grazie al nostro operato hanno trasformato la loro vita e quella dei loro figli. Me lo auguro con tutto il cuore, perché questa è la più grande ambizione di Amref: innescare un cambiamento tale, nei paesi in cui operiamo, nelle società, nelle comunità, da rendere il nostro lavoro non più necessario. “Aiutiamo l’Africa a non avere più bisogno d’aiuto”, è uno dei nostri mantra. Senza dubbio si tratta di una visione oltremodo ottimistica, considerati i persistenti problemi da cui è afflitto il continente. Tuttavia, questa rimane la bussola che guida il nostro cammino e ci spinge a perseverare con fiducia nel lavoro quotidiano. A cosa servirà Vita tra 25 anni? Servirà. Servirà ancora a mettere in luce la parte buona del mondo, perché mai e poi mai deve rischiare di cadere nell’ombra. Una nuova piattaforma multidimensionale che possa essere catalizzatore di esperienze e di vita. Un baluardo comunicativo chiaro e diretto. Vita servirà, perché a noi addetti ai lavori serve mantenere un punto d’incontro e confronto, leggere gli uni degli altri, lasciarsi ispirare. Buon compleanno Vita e buon futuro all’insegna dell’equità, della giustizia sociale e della solidarietà.
Fondazione Telethon
Anche Fondazione Telethon si avvicina a un anniversario importante nel 2020. Celebriamo trent’anni di sfide raccolte e superate grazie a un ecosistema collaborativo che pone al centro la persona. In questi anni, Vita ha saputo raccontare la forza di questo modello costruito insieme alle aziende e alle istituzioni che hanno creduto in noi affiancandoci e sostenendoci con risorse e competenze. E lo ha sempre fatto con quello stesso stile di informazione sana ed equilibrata con cui ha contribuito a dare un’eco costante e di sostanza ai temi del terzo settore. Crediamo che il supporto di una realtà come Vita sia ancor più prezioso oggi che Fondazione Telethon si appresta ad affrontare sfide nuove e ambiziose, come quella di capitalizzare l’investimento fatto sulle terapie del futuro per rispondere al bisogno di una comunità sempre più ampia negli anni a venire.
Franco Iseppi – Presidente Toruing Club Italiano
Quest’anno ricorre una felice coincidenza: 25 anni fa, nel 1994, nasceva Vita, una rivista che ha dato un contributo fondamentale nello stimolare il dibattito sul Terzo Settore e nel diffonderne l¹importanza. Cent’anni prima, nel 1894, alcuni pionieri fondavano a Milano il Touring Club Italiano che nella sua lunga storia è stato tante cose: un club di illuminati borghesi che ha fatto della modernità una religione ma anche una associazione che (percepita universalmente come istituzione) ha avuto una funzione di stimolo e di supplenza in uno Stato nazionale che stava crescendo e si stava strutturando come tale. Ma il Touring è stato ed è oggi soprattutto un attore del sistema Italia che vuole contribuire a fare in modo che, attraverso il turismo, il nostro Paese sia sempre più conosciuto, attrattivo, competitivo e accogliente, che crede nel valore sociale della sua missione e che sempre più si pone come servitore civile volendosi “prendere cura dell’Italia come bene comune”. La sfida è grande e altrettanto rilevante è il ruolo che potranno giocare tutti gli attori del Terzo Settore nei prossimi 25 anni per rendere il nostro Paese un luogo migliore.
Marco Chiesara – Presidente di WeWorld Onlus
Tra 25 anni WeWorld continuerà ad avere il coraggio necessario per difendere tutti i diritti di tutte le persone. Ci saranno sempre più persone che verranno lasciate indietro, la cui voce non sarà ascoltata e WeWorld sarà lì, dove serve. Saremo lì indipendenti e forti insieme a tutti coloro che ci sosterranno, per costruire un mondo più equo e inclusivo, con politiche più giuste che mettano le persone e i diritti al centro. Vita sarà fondamentale. Sarà riuscita a cancellare il confine che troppo spesso tenta di mettere nell’angolo il terzo settore e sarà una finestra sempre imparziale sui diritti e sul sociale in tutte le sue forme. Avrà intorno a sé un mondo articolato, ricco di diversità, con cui porterà avanti un nuovo modo di fare informazione e sarà un ponte solido tra il territorio e le istituzioni sui temi del sociale. Auguriamo a vita di mantenersi giovane e far crescere nuove generazioni di comunicatori e giornalisti con quel giusto mix di coraggio e consapevolezza nell’affrontare argomenti scomodi e nel prendere posizione su temi che hanno ripercussioni su tutta la società, non solamente sul Terzo Settore.
Fra Marcello Longhi – Presidente Opera San Francesco per i poveri
Opera San Francesco per i Poveri è nata 60 anni fa per volere di un semplice frate cappuccino, Fra Cecilio Cortinovis, portinaio del convento di Viale Piave 2 a Milano. Non posso immaginare quali pensieri avesse Fra Cecilio sul futuro della sua Opera. So che ogni giorno il suo vero cruccio era quello di aiutare le persone che non avevano da mangiare, non avevano nulla per vestirsi, per lavarsi e per curarsi. In un invito alle autorità del tempo Fra Cecilio aveva scritto: l’Opera intende continuare condignità, proprietà e modernità, cioè nella forma più consona alle esigenzesociali del momento, la tradizionale “carità” che alla porta del convento iFigli di San Francesco compiono da secoli. A cosa servirà Opera San Francesco per i Poveri tra 25 anni? A questo. A continuare ad offrire una mano ad ogni uomo, ad ogni donna, tutti i giorni, modellando la carità francescana sulle storie personali dei poveri che incontreremo. Auguro a Vita di continuare ad essere un valido laboratorio di pensiero e di aiuto per tutte le associazioni che come noi provano a servire i poveri. Pace e bene!
Roberto Speziale – Presidente nazionale Anffas
Anffas opera per costruire un mondo in cui le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e le loro famiglie possano vedere i propri diritti rispettati e resi pienamente esigibili, in cui le persone con disabilità non siano più viste come soggetti passivi ma come soggetti attivi ed agenti causali della propria vita e che promuova e tuteli i diritti umani di tutte le persone con disabilità, incluse quelle che richiedono sostegni più intensi, e non ne scarichi l’intero peso sulla famiglia. Un mondo in cui i servizi siano basati sul Progetto di Vita e volti a potenziare le abilità delle persone con disabilità e dove venga rispettato il diritto all’autodeterminazione e autorappresentanza, nella massima misura possibile. Nel 2018 Anffas ha celebrato il suo sessantennale con lo slogan “Anffas 60 anni di futuro”: una scelta che testimonia come Anffas sia orientata a raccogliere le nuove e complesse sfide e sostenere un costante processo di sviluppo ed innovazione. Il futuro delle persone con D.I. e disturbi del neurosviluppo è certamente pieno di incognite ma grazie alla ricerca scientifica e ai nuovi approcci e paradigmi culturali, la qualità della vita dovrebbe far registrare dei miglioramenti. Un risultato che va però accompagnato da unacostante azione dell’intero movimento delle persone con disabilità. Il ruolo di rete associativa assunto da Anffas Nazionale in forza della Riforma del Terzo Settore, rappresenta la pre-condizione affinché in futuro i diritti delle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e loro familiari siano resi concretamente esigibili e che la loro qualità di vita sia la migliore possibile, in piena coerenza con la Convezione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Massimo Mauro – presidente AISLA Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica
Da 36 anni AISLA è un punto di riferimento per le 6.000 persone che in Italia si confrontano con la SLA, una patologia inguaribile e dal decorso per lo più rapidissimo. Il lavoro quotidiano si concentra sul dialogo con le istituzioni preposte affinché si determini un¹organizzazione socio sanitaria in grado di aiutare l’ammalato e a superare la sofferenza fisica e psichica che, nella maggior parte dei casi, ricade sui famigliari determinando condizioni estenuanti. L’associazione offre, inoltre, servizi gratuiti: il Centro di Ascolto, il supporto all¹assistenza domiciliare e la consulenza piscologica e legale oltre al sostegno alla ricerca. Abbiamo lavorato molto per avere il Registro Nazionale sulla SLA che potrà dare un quadro preciso della malattia e dei bisogni dei pazienti e la prima Biobanca Nazionale sulla SLA, che raccoglie campioni biologici per la ricerca. Il nostro desiderio più grande è di poter contribuire alla scoperta di una terapia efficace contro la SLA.
Padre Giuseppe Bettoni – presidente di Fondazione Arché
A pochi mesi dal venticinquesimo compleanno di Arché, non è per niente facile rispondere alla domanda “come vedi l¹organizzazione” tra altri venticinque. È come chiedere “cosa intendi fare nella vita” a un giovane fresco di laurea e con mille opportunità davanti: ecco Arché, oggi, è proprio così. Una creatura giovane, con un po¹ di esperienze alle spalle, a fianco dei bambini sieropositivi all¹inizio e poi con i nuclei più fragili e vulnerabili, ma anche con abbastanza energia e capacità di visione per fare scelte coraggiose e per inseguire i suoi sogni. Come quello della Corte di Quarto, un esperimento di convivenza e socialità diversa che intendiamo custodire e fare crescere. Assumendoci tutte le responsabilità di cittadini solidali che intendono continuare, insieme a chi fa più fatica, a inventare ogni giorno la speranza.
Gloria Zavatta – Presidente Cesvi
Cesvi agisce per la protezione dell¹infanzia, lo sviluppo sostenibile e la lotta alla fame. Con i nostri progetti – più di 100 nel 2018 – siamo presenti in 23 paesi e aiutiamo ogni anno oltre 1 milione di persone, tra le popolazioni più vulnerabili e le categorie più deboli, con l’obiettivo di promuoverne autonomia e sostenibilità. Interveniamo anche in contesti di emergenza umanitaria, climatica e naturale. Sin dalla fondazione nel 1985 a Bergamo, Cesvi si è impegnato a esserci dove c’è bisogno, coinvolgendo le comunità nell¹analisi dei bisogni e nella costruzione dei progetti, in collaborazione con partner locali, in maniera trasparente e sempre rivolti a raggiungere risultati tangibili.
Cardenia Casillo – Consigliere delegato Fondazione Vincenzo Casillo
Tra 25 anni ci auguriamo che la Fondazione Vincenzo Casillo diventi una realtà consolidata e conosciuta sul territorio nazionale, soprattutto per aver avviato processi di crescita e consolidamento di buone prassi in ambito formativo e professionale, con un¹attenzione particolare alle persone che vivono una condizione di svantaggio. Ci auguriamo anche di riuscire a diffondere ulteriormente la conoscenza di Vincenzo Casillo, del suo operato e dei suoi valori, attraverso il racconto, l¹esempio e la fiducia. Vita certamente servirà ancora a rendere note le molte realtà virtuose grandi e piccole che concorrono a rendere il nostro Paese più solidale. Auguriamo di cuore a VITA di poter incidere sempre di più sulla formazione di una coscienza pubblica affinché nessun bisogno rimanga inascoltato.
Marco Griffini – Presidente Ai.Bi.
Finché ci sarà anche un solo bambino abbandonato in qualche parte del mondo, l’impegno di Ai.Bi. non terminerà! La nostra missione è dare ad ogni bambino abbandonato una famiglia: garantire il diritto di essere figlio. L¹abbandono minorile è la IV emergenza umanitaria: di fame, di malattia e in guerra si muore e si vede; di abbandono si muore dentro e non si vede. Fra 25 anni Ai.Bi continuerà a narrare il dramma dell¹abbandono e promuovere il diritto di ogni bambino a vivere e crescere in famiglia. Dopo 30 anni dalla stipula della Convenzione ONU, siamo, infatti, ben lontani dal riconoscere il diritto fondamentale alla famiglia. La stessa Unicef non ha riconosciuto l’abbandono come un¹emergenza umanitaria, tant’è che non ha mai redatto un rapporto sullo stato di abbandono dei minori nel mondo. Altro dramma è quello dei care leavers: ragazzi abbandonati e mai adottati, che bruciano la loro infanzia negli istituti e che non saranno mai figli. Per loro, compiuti i 18 anni, il futuro è drammatico: soli in una società non accogliente e la loro sfida sarà la sopravvivenza quotidiana. Ecco la funzione di Ai.Bi: raggiunta (a 35 anni dalla nascita) la piena maturità, raccogliere le energie per non far cadere il grido “Mamma, Papà perché mi hai abbandonato“.
Don Vincenzo Barbante – Presidente Fondazione Don Gnocchi
I valori di don Gnocchi – del quale ricordiamo il decennale della beatificazione – sono da sempre riferimento ideale di ogni nostra progettualità, presente e futura, a livello nazionale e internazionale. La sfida per noi più impegnativa rimane quella di coniugare la difesa dell’identità di Fondazione con le spinte innovative necessarie a dare risposte alle esigenze di solidarietà e cura che emergono ed emergeranno nei prossimi anni. Se infatti i bisogni cambiano, l’impianto valoriale della Fondazione deve e dovrà rimanere identico. L’anelito di don Carlo in punto di morte (“Amis, ve raccomandi la mia baracca”) sintetizza efficacemente la preoccupazione di dare futuro alla sua Opera: con adeguate risposte, con il sapiente utilizzo della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica, di fronte ai tentativi di rimozione della sofferenza la Fondazione dovrà continuare a dar voce ai più piccoli e ai più fragili e far diventare le loro istanze – sanitarie, assistenziali, socioeducative, di integrazione e inclusione sociale – motivo di riflessione e impegno per tutti, promuovendo una prossimità che continua a farsi storia. In questo sforzo di generare e consolidare una diversa cultura di attenzione ai bisogni dell’uomo sofferente, il sostegno di uno strumento come “Vita” rimane prezioso e insostituibile. L’augurio – con la gratitudine per il percorso fin qui compiuto insieme – non può essere che quello di continuare a lavorare fianco a fianco per una società più giusta e un mondo più solidale.
Edoardo Lanino- Presidente Associazione per la Lotta al Neuroblastoma ONLUS
L’Associazione NB è nata per colmare un vuoto: il vuoto delle istituzioni e delle case farmaceutiche verso un Tumore che, essendo considerato “raro”, viene trascurato dalla Ricerca di mainstream. Ma anche il vuoto lasciato da troppi bambini che non ce l’hanno fatta: per i loro genitori, impegnati in Associazione, l’urgenza di trovare una cura per questa terribile malattia è fortissima, dettata dal desiderio che nessuno debba mai più soffrire quanto hanno sofferto loro. Sono sicura che il nostro ruolo sarà sempre più irrinunciabile e tra 25 anni l’Associazione NB sarà il punto di riferimento di tutta la ricerca di eccellenza italiana sui Tumori dei bambini. Anche se in realtà il mio sogno più grande sarebbe quello di veder esaurito il nostro compito, perché vorrebbe dire che entro il 2044 tutti i Tumori infantili saranno stati sconfitti. Auguri di cuore a Vita per il traguardo dei “primi” 25 anni: per i prossimi 25 auspico che il Terzo Settore, e Vita che lo rappresenta al meglio, diventino cardini sempre più riconosciuti della migliore società, bacini sempre più ampi di innovazione, elaborazione e condivisione di sviluppo e nuove pratiche e di creazione di valore.
Marco Rasconi – Presidente nazionale Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare
UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare si impegna con tutte le sue forze per l’abbattimento delle barriere fisiche e mentali e per la piena inclusione delle persone con disabilità. Due sono gli ambiti di azione che privilegiamo, e che ci accompagneranno nei prossimi anni. Da un lato, continueremo a lavorare per essere un punto di riferimento e un sostegno concreto per le persone con disabilità nel loro percorso di vita e nel raggiungimento dei diritti primari di ogni persona: quello di autodeterminarsi e di vivere come tutti. Non solo: continueremo a diffondere una corretta informazione scientifica e a sostenere la ricerca sulle patologie neuromuscolari. Negli ultimi anni sono stati molti i passi in avanti in questo campo, soprattutto nel miglioramento della qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Vogliamo porci come voce di chi non ha voce perché la diversità diventi ricchezza e non esclusione.
Maria Serena Porcari – CEO Dynamo Camp
Una ricerca svolta a livello internazionale dalla nostra SeriousFun Children’s Network con l’Università di Yale certifica che la Terapia Ricreativa Dynamo rappresenta un punto di svolta nella vita di bambini con gravi malattie e per le loro famiglie. Il terapista ricreativo è stato identificato da uno inglese come il lavoro meno a rischio di estinzione nel futuro in seguito alla robotizzazione. In questo lavoro sono necessarie competenza e preparazione e è imprescindibile essere umani. Ci auguriamo che nella società del 2043, il Terapista Ricreativo Dynamo sia radicato per portare fiducia e speranza a bambini ma anche ad adulti, malati o in ogni condizione di fragilità umana e sociale. E che in questo futuro siano persone che hanno beneficiato della Terapia Ricreativa a portarla ad altri, in un mondo in cui le fragilità siano anche risorse. L’augurio è che Vita continui con la sua forza e visione ad aiutarci a costruire questo mondo.
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