“Il 5 marzo 2021, nel piccolo villaggio di Kisima, nella contea di Samburu, Kenya, verrà celebrata una svolta storica: gli anziani decisori delle sei montagne sacre di Samburu, più alti organi decisionali delle proprie comunità, in presenza del presidente keniota Uhuru Kenyatta, condanneranno pubblicamente le mutilazioni genitali femminili, ed esprimeranno la propria volontà di lasciarsi alle spalle la pratica”. Lo annuncia Amref sul proprio sito.
In una comunità strutturalmente patriarcale, come quella di Samburu, in cui le mutilazioni genitali femminili si attestano all’86% e i matrimoni precoci e forzati al 38%, Amref definisce questa decisione “non solo un traguardo vitale per le donne locali, ma anche una pietra miliare nel progresso della lotta contro la violenza di genere”. “Amref sa che per cambiare una tradizione bisogna iniziare dal cambiare il pensiero di chi la porta avanti da secoli – spiega Paola Magni, referente per i progetti di contrasto alle mutilazioni genitali femminili di Amref Health Africa in Italia -. La ridefinizione del ‘valore della ragazza’ è fondamentale per intraprendere un percorso di cambiamento, che parte dalla consapevolezza e dalla conoscenza”. L’ong segnala che “è proprio questo che ha permesso il raggiungimento di questa pietra miliare nel progresso della lotta contro la violenza di genere”. “La decisione è infatti nata dall’interno, dalle comunità stesse che, dopo un lungo percorso graduale, di consapevolezza e conoscenza, hanno deciso di lasciarsi alle spalle un aspetto radicato, culturale ed identitario della propria tradizione, a beneficio del benessere, della libertà e dell’emancipazione delle proprie donne”.
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